UNESCO FINANZIA UN PROGETTO PER LA SOSTENIBILITA’ IDRICA DELL’ISOLA DI PIANOSA
Il progetto candidato dalla Riserva della Biosfera Isole di Toscana è stato scelto tra molte candidature, assieme a soli altri quattro in tutta Europa
L’UNESCO è sempre più impegnato a promuovere lo sviluppo sostenibile, soprattutto nei territori a cui ha conferito uno dei propri riconoscimenti. Per questo motivo a Maggio 2022 ha lanciato un bando per sostenere, grazie ad una donazione da parte della Aberdeen Charitable Foundation, cinque progetti realizzati nelle Riserve della Biosfera, nei Geoparchi e nei siti naturali patrimonio mondiale dell’umanità, finalizzati a garantire la tutela delle risorse idriche, della biodiversità e dell’oceano. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, soggetto coordinatore del riconoscimento a Riserva di Biosfera MAB UNESCO “Isole di Toscana” ha supportato la candidatura a questo bando del progetto “Pianosa Island: hydrological processes and water resources sustainability in climate-changing Mediterranean” (“Isola di Pianosa: processi idrologici e sostenibilità delle risorse idriche in un Mediterraneo in cambiamento climatico”) grazie alla collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geoscenze e Georisorse (CNR-IGG), l’Università di Siena – Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (DSFTA-UniSi), l’Univeristà di Pisa – Dipartimento di Scienze della Terra (DST-UniPi), il Museo geologico ed archeologico di Pianosa (GASP Museum) e Turismo Sostenibile s.r.l.
In questi giorni è arrivata la notizia che il progetto è stato selezionato tra molte candidature provenienti da tutta Europa e sarà uno dei cinque che otterrà il finanziamento di 25.000 dollari.
Il progetto si svilupperà in circa un anno e sarà focalizzato sugli impatti dei cambiamenti climatici, sulle risorse idriche delle piccole isole e sui loro ecosistemi, studiando Pianosa come area pilota.
“L’isola di Pianosa, con le sue caratteristiche idrologiche ed il suo ecosistema s.l., può realmente costituire un sito di riferimento nel Bacino Mediterraneo per definire gli aspetti di vulnerabilità, ma anche di resilienza, che i sistemi idrici insulari mostrano in uno scenario di cambiamenti climatici” dichiara il Dott. Marco Doveri (IGG-CNR), responsabile scientifico del progetto.
Le condizioni climatiche semi-aride, la morfologia pianeggiante e il peculiare assetto geologico-idrogeologico di questa piccola isola mediterranea determinano precipitazioni medio-basse, importanti tassi di evapotraspirazione, assenza di acque superficiali e accumulo di risorse idriche sotterranee, finora in grado di soddisfare la domanda idrica umana locale, legata principalmente alle esigenze turistiche e domestiche stagionali. In questo precario equilibrio idrico per la biosfera e la comunità umana, e considerando l’innalzamento del livello del mare e le tendenze del regime climatico che la regione mediterranea sta vivendo, il progetto intende mettere in campo un approccio multidisciplinare (geologia, idrologia e idrogeologia, geochimica e isotopo-geochimica, geofisica, telerilevamento e tecnologia intelligente) per meglio comprendere e quantificare i processi che influenzano la disponibilità di acqua (quantità e qualità) e per condividere i dati e trasferire le conoscenze alla collettività, suggerendo così possibili buone pratiche per la sostenibilità dell’Isola di Pianosa.
“Il successo avuto da questa proposta progettuale è frutto di un continuo confronto ed una collaborazione effettiva tra PNAT e istituzioni di ricerca, , nel caso specifico CNR e Università, che ha consentito di creare i presupposti scientifici per lo svolgimento di un progetto del genere, oltre che la giusta integrazione tra competenze complementari. Proprio le potenzialità del gruppo di lavoro consentiranno di rispondere a questioni importanti su una tematica tanto delicata quanto sempre più attuale”, sottolinea ancora il Dr. Marco Doveri.
“Da molti anni l’Università di Siena – Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (DSFTA-UniSi), con la sua Sezione di Geologia, fa ricerca sull’isola per le sue particolarità geologiche e paleontologiche”, afferma Luca Maria Foresi, Professore associato del DSFTA-UniSi e consigliere del PNAT. “Pianosa è un sito importante per comprendere l’evoluzione dell’alto Tirreno, registrando, con le sue rocce sedimentarie, quanto avveniva, nell’area compresa fra la Corsica e la Costa Toscana alcuni milioni di anni fa. Queste ricerche hanno avuto ampi risvolti divulgativi, conducendo anche all’apertura sull’isola del Museo delle Scienze Geologiche e Archeologiche, che oggi partecipa a questo progetto come connettore tra ricerca e diffusione dei suoi contenuti, nonché per gli aspetti didattici. La conoscenza costituisce la base solida per ogni iniziativa e abbiamo previsto di produrre un database e una carta geologia di estremo dettaglio, utilizzando sia dati acquisiti da drone che dal sottosuolo, oltre quelli derivanti dai rilievi diretti sul terreno. Il progetto è una splendida occasione per applicare le ricerche al tema dei cambiamenti climatici e costruire un modello per la mitigazione di alcuni suoi effetti e Pianosa è un sito ideale per fare tutto questo”
Il progetto prevede anche delle visite guidate, finalizzate a trasferire i risultati delle ricerche effettuate a studenti dell’arcipelago e più in generale a tutti gli interessati.
“Sono particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto – sottolinea il Presidente del Parco Nazionale Giampiero Sammuri – non solo per il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO che ha premiato solo cinque progetti in tutta Europa, ma anche perché questa iniziativa è un’ulteriore dimostrazione della capacità dell’Ente Parco, in questo caso come gestore della Riserva della Biosfera, di fare rete e di essere particolarmente attivo nel campo della ricerca scientifica e della divulgazione. Nel caso specifico, inoltre, la possibilità di acquisire ulteriori elementi di conoscenza relativamente alle caratteristiche idrogeologiche di Pianosa sarà molto utile per supportare le scelte progettuali inerenti alla gestione delle risorse idriche che dovranno affrontare i diversi soggetti che operano sull’isola (Comune di Campo nell’Elba, Agenzia del Demanio, Amministrazione Penitenziaria ed Ente Parco)”.
Il prossimo 20 settembre, a Venezia, presso l’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, l’unica sede UNESCO con mandato specifico sulla regione europea, si terrà l’evento di lancio del progetto, nell’ambito del quale saranno presentati i 5 progetti finanziati.
Foto Roberto Ridi per il PNAT