Il tema delle api e degli impollinatori è stato al centro di un importante incontro che si è tenuto sabato 26 settembre presso il NAT LAB di Portoferraio dove si sono tenute le presentazioni di Enrico Ruzzier, responsabile scientifico WBA, e Leonardo Forbicioni, vice presidente WBA, che hanno presentato il progetto di studio “Bionet Parks – La rete delle aree protette per la tutela degli impollinatori naturali” dell’Arcipelago Toscano promosso e finanziato dall’Ente Parco. Attraverso presentazioni, filmati e dimostrazioni pratiche sono state illustrate le metodiche di ricerca in campo e le tecniche di studio di questi importantissimi ed insostituibili insetti, in particolare apoidei e farfalle, che svolgono un importante ruolo nell’impollinazione di una vasta gamma di colture e piante selvatiche.
Il ruolo fondamentale giocato dagli impollinatori (Apoidei e Lepidotteri) per la sopravvivenza di numerose specie di piante, ma anche in numerose attività agricole è conosciuto ed è trasversale a numerose Riserve della Biosfera che si pongono come luoghi privilegiati non solo per la conservazione della biodiversità, ma anche per le attività di ricerca sui cambiamenti che si stanno avendo e sulla riduzione dei loro impatti sull’ambiente.
Infatti, l’ISPRA stima che in Italia il 40% degli invertebrati, molti dei quali hanno proprio la funzione di impollinatori, sono a rischio di estinzione. In questo contesto per le Riserve della Biosfera e le Aree Protette, grazie anche al loro ruolo di conservazione della biodiversità, risulta prioritario concentrarsi sulle attività di tutela degli impollinatori in quanto, non solo indicatori ambientali, ma anche per i servizi ecosistemici che forniscono, essenziali per il mantenimento sia delle comunità vegetali che della produttività agricola.
Proprio in quest’ambito la Riserva della Biosfera Isole di Toscana, con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è un luogo ideale per attuare una serie di iniziative che l’Ente Parco ha da tempo individuato come necessità rilevate sul territorio per contrastare la perdita di biodiversità e, specificamente, degli impollinatori nel contesto degli effetti dei cambiamenti climatici, dell’uso di pratiche agricoli non sostenibili dal punto di vista ambientale, della diffusione di specie esotiche invasive, ecc.