La Riserva della Biosfera Isole di Toscana sempre più laboratorio per attività di ricerca scientifica e monitoraggio grazie alla convenzione finalizzata alla valorizzazione e allo sviluppo delle conoscenze scientifiche sull’Isola di Pianosa tra il Parco Nazionale Arcipelago Toscano con tre istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che hanno in carico la gestione della Base Ricerca Pianosa (BRP-CNR): l’Istituto di Geoscienze e Georisorse (CNR-IGG), l’Istituto per la BioEconomia (CNR-IBE) e l’Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR).
La Base di Ricerca Pianosa
L’accordo riveste una funzione particolarmente strategica se si considera che a Pianosa, dal giugno 2023, è operativa una base di ricerca scientifica del CNR, la prima struttura di questo tipo in Italia all’interno di un parco nazionale, concepita come un laboratorio naturale di straordinaria importanza per l’indagine interdisciplinare in campo ambientale. Questo centro è dotato di una struttura funzionale dedicata alla formazione, disseminazione e divulgazione, accogliendo ricercatori e ricercatrici provenienti da diverse discipline. Con una capacità di 14 posti letto, cucina, uffici, laboratori e spazi per la divulgazione scientifica, la BRP-CNR si configura come un’infrastruttura fondamentale per ospitare gruppi di lavoro, sostenere progetti di ricerca e formazione, nonché favorire il dialogo tra comunità locali, nazionali e internazionali su tematiche di scienza fondamentale e applicata.
Le attività di ricerca scientifica
Numerosi i campi di applicazione in cui si articola la collaborazione scientifica: dallo studio, tutela e valorizzazione della geodiversità, alla misurazione e modellistica degli effetti delle variazioni climatiche sugli ecosistemi (terrestre e marino) e sulle componenti biotiche presenti; dalla mappatura, analisi e valutazione dei servizi ecosistemici nelle isole dell’Arcipelago Toscano, all’analisi degli effetti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche e sui processi idrogeologici; dalle ricostruzioni paleoclimatiche e paleoambientali alla protezione degli ecosistemi marini; dalla gestione sostenibile dell’ambiente marino stesso e delle coste, allo studio dei processi che avvengono nella Zona Critica, la parte della Terra che supporta la vita e dove avvengono interazioni fondamentali tra l’atmosfera, l’acqua, il suolo, le rocce e gli esseri viventi.
La durata della convenzione è di cinque anni, prevedendo un impegno reciproco tra gli istituti e l’Ente Parco per promuovere attività di ricerca, divulgazione e formazione, con il coinvolgimento di progetti internazionali e nazionali, workshop e summer-school. La collaborazione è estesa anche alle attività didattiche e divulgative con riferimento alle caratteristiche ambientali dell’isola di Pianosa.
“Siamo convinti che questa collaborazione porterà a risultati significativi per la ricerca e la salvaguardia del patrimonio naturale dell’Isola di Pianosa. La presenza della Base scientifica del CNR è un’opportunità straordinaria e le collaborazioni già avviate in passato dimostrano l’importanza di fare sinergia tra il Parco Nazionale e il CNR. Ne è esempio emblematico l’esperienza condotta relativamente al progetto “Hydro-Island”, finanziato dall’UNESCO grazie al riconoscimento a Riserva della Biosfera Isole di Toscana nell’ambito del Programma Man and Biosfera che pone l’attenzione sullo sviluppo sostenibile dei territori attraverso solide basi scientifiche. “Hydro-Island” ha utilizzato Pianosa come area pilota per analizzare gli impatti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche delle piccole isole e sui loro ecosistemi. Questo è stato possibile grazie a un approccio multidisciplinare e alla condivisione di dati e conoscenze con la comunità scientifica e il territorio, oltre a promuovere attività di educazione ambientale per le giovani generazioni. La disponibilità di dati prodotti dalle reti di monitoraggio idrologico-idrogeologico, supportate dalla Base scientifica del CNR e in collaborazione con altri partner del progetto, ha giocato un ruolo cruciale in questo processo.”
Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri
“La collaborazione tra gli istituti di ricerca del CNR e il Parco è una grande opportunità per entrambi – ha dichiarato la -. I Parchi sono dei veri e propri laboratori a cielo aperto, luoghi unici dove è possibile studiare la natura nel suo stato più autentico. I sistemi naturali sono incredibilmente complessi e solo osservandoli e monitorandoli sistematicamente è possibile capire quali sono le variabili in gioco e i processi che le governano. Questo è ancora più vero quando parliamo dell’impatto dei cambiamenti climatici su risorse essenziali come l’acqua, l’aria e gli ecosistemi marini e terrestri. Solo attraverso un’osservazione diretta e prolungata sul campo è possibile acquisire dati affidabili e implementare modelli previsionali più accurati. Lavorare insieme significa sviluppare progetti innovativi e strategie efficaci per affrontare le sfide ambientali. Questa sinergia consentirà di rafforzare anche gli aspetti legati alla divulgazione scientifica, l’educazione ambientale e il trasferimento delle conoscenze, coinvolgendo cittadini, studenti e operatori del settore in un percorso condiviso di consapevolezza, per una gestione responsabile delle risorse naturali.”
Responsabile scientifica della BRP-CNR, Brunella Raco