Gorgona, piccola isola della Riserva della Biosfera Isole di Toscana, è quell’angolo di mondo dove si intrecciano i diritti degli uomini e degli animali. Ce lo racconta Claudia Lippi, per la comunità redazionale Young Reporter.
Gorgona, l’isola dei Diritti
In quel piccolo scoglio che si scorge dalla costa toscana si respira un’aria particolare. Gorgona, ultima isola-carcere del Mediterraneo, è ambiziosa, ricca di progetti volti alla tutela dei diritti umani e non solo.
Sedetevi di fronte al mare e immaginatevi quest’isola, vissuta dai detenuti con mansioni legate all’allevamento e all’agricoltura, dove fino a pochi mesi fa era attivo anche un macello.
Un piccolo mondo circondato dal mare. Dove il silenzio è interrotto esclusivamente dai rumori degli attrezzi agricoli e dai suoni del mare, del vento e dei gabbiani. Dove ad accoglierti trovi gli sguardi e i sorrisi dei ragazzi detenuti, in stato di semilibertà, che lavorano attivamente sull’isola.
Per chi come me ha la fortuna di accompagnarvi gruppi, Gorgona rappresenta sempre un luogo dove porsi domande, cancellare dalla testa pregiudizi, riflettere; un luogo dal quale tornare a casa con una consapevolezza:
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
come recita l’articolo 27 della Costituzione Italiana
Gli “intrecci” etici
E’ possibile trasformare il carcere in un modello di non-violenza e libertà, attraverso il rapporto con gli animali?
E’ qui che uomini e natura si uniscono con un approccio etico con l’obiettivo di favorire la formazione dei detenuti, la rieducazione tramite la cura degli animali presenti.
Gli animali di Gorgona (capre, mucche, galline, ecc.) un tempo erano considerati fonte di reddito e venivano macellati direttamente sul posto. Oggi le cose sono cambiate, onorando i diritti degli animali. Il macello infatti è stato chiuso e gli animali vengono curati e mantenuti in vita.
E’ il progetto portato avanti principalmente da Carlo Alberto Mazzerbo, direttore della casa circondariale di Livorno e Gorgona, insieme alla LAV e al lavoro dello storico veterinario Marco Verdone.
Diverse motivazioni sottendono a questo progetto, dalle quali sicuramente ascono vicnitori in tre: l’isola, il detenuto e l’animale.
Gli animali potranno essere intimi partner nel progetto di pet-teraphy ufficiale o ufficioso; perchè, si sa bene: basta convivere con gli animali per far cadere la rabbia lasciando spazio ad empatia ed amore.
Gli animali mi trasmettono tranquillità
dice un detenuto in una intervista.
Convivenza, Rispetto, Empatia
Un argomento che sta molto a cuore al direttore del carcere è quello legato al futuro dei detenuti, che viene costruito partendo dal presente, dalle giornate che trascorrono sull’isola.
L’idea di Mazzerbo infatti è quella di riuscire ad aiutare le persone anche al termine della detenzione: il compito del carcere non finisce con l’ultimo giorno della pena ma continua occupandosi del futuro.
I progetti di Gorgona sono molti, ambiziosi ma realistici. Sono tutti legati al rapporto Uomo-Uomo, Uomo-Natura, dall’orto alla vigna agli animali. E’ da qui che ri-inizia la nuova vita di questi ragazzi detenuti.
Compagni di Viaggio
Adesso, ritornate sulla costa a guardare il mare, lì dove Gorgona “galleggia”. E pensate:
Si tratta di un salto importante, un cambio radicale di punto di vista: dal vedere gli animali come un bene da sfruttare a sentirli compagni di vita da accudire, traendone quotidiano insegnamento.
Ci fa sognare un mondo futuro senza gabbie nè prigioni, senza sfruttamenti e maltrattamenti, senza soprusi: dove l’uomo sceglie di non uccidere più i suoi compagni di viaggio, chiunque essi siano!
Per Visitare Gorgona è necessario essere accompagnati da una Guida Ambientale Escursionistica, su prenotazione.
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