La Riserva della Biosfera Isole di Toscana
La Riserva della Biosfera Isole di Toscana è stata riconosciuta nel 2003, quindi successivamente nel 2015 nell’ambito della periodica revisione e riconferma di tutti i riconoscimenti data nell’ambito del Programma MAB è stata oggetto di un’importante estensione che porta all’attuale perimetro e zonizzazione comprendente le sette isole (Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio and Giannutri) e un’ampia porzione di mare che le circonda, coinvolgendo complessivamente 10 Comuni (Campo nell’Elba; Capoliveri; Capraia Isola; Isola del Giglio; Livorno; Marciana; Marciana Marina; Porto Azzurro; Portoferraio; Rio) e complessivamente 1.079.540 ha. La Riserva della Biosfera Isole di Toscana racchiude una grande diversità geologica, geomorfologica, biologica e culturale rappresentativa della regione mediterranea.
Tra i principali valori naturali rientrano i 18 siti della rete Natura 2000 fra Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale (secondo le direttive "Habitat" e "Uccelli" CEE), ai quali si aggiungono 22 tipologie di habitat naturali e 37 specie di animali di interesse comunitario. Tra gli habitat rappresentativi troviamo: boschi sempreverdi di sclerofilla, pinete mediterranee e macchia mediterranea, boschi di castagni e querce caducifoglie; mentre tra le specie rare ed endemiche specie rare ed endemiche: falco pellegrino, il pipistrello mediterraneo a ferro di cavallo e la rondine dalla chioma rossa. Molto importante poi l’incredibile gamma di diversità geologiche, geomorfologiche tra cui un assortimento di rocce sedimentarie, metamorfiche e ignee. Per tutte queste caratteristiche, inoltre, parte del territorio della Riserva della Biosfera rientra nel Parco Nazione dell’Arcipelago Toscano (il più grande parco marino d’Europa) e nel Santuario Internazionale dei Mammiferi marini del Mediterraneo.
Questi territori sono stati frequentati dall'uomo fin dalla preistoria. Infatti nelle Isole di Toscana, sono presenti circa 30 siti preistorici, numerosi siti etruschi collegati alle attività minerarie e alcuni resti di ville romane marittime. In questo arcipelago l'uomo nei secoli si è integrato con la natura plasmandola e sfruttandone le risorse, e conservando la sua eccezionale geodiversità e la straordinaria biodiversità, qui si trovano rare specie endemiche di natura vegetale e animale, nonché una ricca popolazione bentonica ed ittica.
La principale attività economica è legata al turismo, ancora prevalentemente balneare, ma sempre più connesso alla conoscenza della natura ed esperienziale. Altre attività economiche sono l'agricoltura e la pesca (con una gastronomia tipica ricca e genuina con prodotti come la sburrita, il corollo o il famoso vino, l’Aleatico), seppur con un impatto minore a livello ambientale e socio-economico rispetto al turismo e ad esso fortemente connesse.