In un’importante ricerca condotta in collaborazione tra la World Biodiversity Association (WBA), il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, il Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università Milano Bicocca e il National Biodiversity Future Center, svelano nuovi gioielli dalla natura. E’ Leonardo Forbicioni a darcene notizia, il curatore del NAT_LAB, il Laboratorio naturalistico di Forte Inglese, nonché autore insieme a Nicola Tormen, Gianfranco Curletti, Luciano Bani, Andrea Di Giulio, e Enrico Ruzzier, dell’articolo pubblicato su Biodiversity Data Journal https://doi.org/10.3897/BDJ.12.e117362
Lo studio ha rivelato la sorprendente diversità dei “coleotteri gioiello” dell’Arcipelago Toscano, noti come Coleotteri Buprestidae, caratterizzati da colorazioni metalliche e cangianti belli come pietre preziose. La loro diversità è attribuita alla coevoluzione con la flora locale. Questi insetti svolgono un ruolo cruciale come impollinatori e degradatori della sostanza organica vegetale, fungendo anche da indicatori della qualità ambientale.
I risultati evidenziano che l’Arcipelago Toscano ospita circa un quarto di tutte le specie conosciute del gruppo a livello nazionale, con 51 specie su poco più di 200, molte delle quali sono inserite nelle liste rosse di protezione nazionali ed europee (IUCN). Queste scoperte rafforzano ulteriormente l’importanza dell’Arcipelago come custode del patrimonio naturalistico nazionale.
Particolarmente significativa è la scoperta all’interno del Parco Nazionale di Eurythyrea quercus (Herbst, 1780), una specie a rischio di estinzione nota in Italia solo in poche località.
I dati, risultato di una scrupolosa revisione della letteratura e di una costante ricerca sul campo, supportati dalla partecipazione attiva della cittadinanza attraverso Citizen Science, sono ora accessibili al pubblico e a disposizione della comunità scientifica mondiale da questo link: