Nell’isola di Capraia, una delle sette isole che fanno parte della Riserva di Biosfera isole di Toscana MAB UNESCO, la Cala della Mortola è l’unica spiaggia dove in alcuni periodi dell’anno c’è la sabbia. Situata a nord-est dell’isola, è una delle cale più amate per via dei suoi fondali sabbiosi e dell’acqua cristallina con riflessi di azzurro e verde.
La sabbia è presente solo in alcuni momenti dell’anno e si forma durante le mareggiate di libeccio: la risacca piano piano deposita la sabbia del fondale sulla spiaggia e ci rimane a lungo se il tempo è buono, poiché quando soffiano i venti del primo quadrante (Tramontana, Grecale, Levante, Scirocco) la sabbia ritorna in acqua lasciando cosi la spiaggia senza sabbia.
La sabbia di Cala della Mortola è di colore scuro perchè Capraia è di origine vulcanica.
La Cala della Mortola è compresa tra la punta del Vecchiaione e la punta della Botte (il nome “Botte” deriva da una grotta presente sulla sua costa); vi sfociano due vadi (torrenti stagionali che si riempiono durante le piogge e nei periodi umidi dell’anno): il vado del Capo a sud (il nome deriva dal monte da cui passa, il Monte Capo) che nasce dalle pendici del versante nord di Monte Castelluccio a 295 m.s.l.m. e il vado della Scopa a nord che nasce proprio dal Monte Scopa da cui deriva il nome. Appena si passa la punta del Vecchiaione è presente una grande grotta che si affaccia sulla baia della Mortola.
La Cala della Mortola è raggiungibile solo in barca poiché non esiste un sentiero percorribile a piedi; ma si può ammirarla dal sentiero che conduce alla Punta della Teglia o dalla strada che arriva all’omonima ex diramazione del carcere.
Vegetazione e Fauna ittica
Il nome Mortola deriva da Mirto, pianta presente abbondantemente nei pressi della Mortola e sul resto dell’isola; la vegetazione circostante alla Cala della Mortola è principalmente composta da piante di Scopa (Erica Arborea) e Mirto (Myrtus communis).
In primavera, tra la fine di Aprile e l’inizio di Marzo si può assistere alla fioritura del Giglio Stella (Pancratium illyricum), pianta endemica corso-sarda che è presente anche in altre isole toscane. A Capraia è presente anche nei pressi dell’Arco del Reciso e dalla Cala della Mortola alla Punta della Teglia.
La fauna ittica della Mortola è composta numerose varietà di pesci: basta una maschera e nell’acqua si possono osservare ad esempio le Occhiate (Oblada Melanura), le Mormore (Lithognathus mormyrus), i piccoli Rombi di Rena (Scophthalmus rhombus), il Sarago Fasciato (Diplodus Vulgaris), il Sarago Maggiore (Diplodus Sargus), le Tanute (Spondyliosoma cantharus) e le Ricciole (Seriola Dumerili). Di passaggio si possono ammirare le pericolose Tracina vipera (Echiichthys vipera) e Tracina Drago (Trachnius Dragus) che si nascondono sotto la sabbia vicino agli scogli; se si ha fortuna si può anche avere un incontro con qualche Polpo (Octopus Vulgaris) e in alcune occasioni anche qualche seppia (Sepia Officinalis). In inverno la Mortola è particolarmente frequentata dai pescatori capraiesi che si recano nella baia per la pesca dei Calamari (Loligo Vulgaris) che salgono in acque meno profonde per la riproduzione.
Diramazione “La Mortola” e la zona circostante
Ultima diramazione del’Ex Carcere verso nord a poche centinaia di metri dalla punta del Dattero e dalla omonima Cala della Mortola è stata abbandonata ancora prima della chiusura definitiva del carcere (avvenuta nel 1986). Nella zona sono presenti anche dei terrazzamenti ormai sommersi dalla macchia mediterranea che però sono rimasti pressoché intatti. E’ un bel luogo dove soffermarsi ad ammirare il panorama circostante, ci si può arrivare sia a piedi che in macchina e il sentiero conduce fino al Dattero, un punto panoramico tra i più belli di Capraia. Da lì si può ammirare la Corsica e tutto il canale: una vista mozzafiato quando tramonta il sole.
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