“Il cambiamento climatico colpisce ogni paese di ogni continente. Sta sconvolgendo le economie nazionali ed avendo forti incidenze sulle vite umane, costando ogni giorno di più alle persone, alle comunità e ai paesi, e ancora di più domani. I modelli meteorologici stanno cambiando, il livello del mare sta aumentando, gli eventi meteorologici stanno diventando sempre più estremi e le emissioni di gas a effetto serra sono ora ai massimi livelli della storia. Il mondo è in una corsa per limitare il cambiamento climatico. In tal senso, l’Obiettivo 13 degli SDG – gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 chiede azioni dedicate al contrasto al cambiamento climatico: attraverso il rafforzamento della resilienza e della capacità di adattamento, l’integrazione di politiche di mitigazione e capacity building”. È questa la premessa che l’Ufficio UNESCO Regionale di Venezia ha presentato in fase di organizzazione del Simposio “The future of South-East Europe and the Mediterranean in the context of climate change: a UNESCO perspective” che si è svolta a Venezia dal 6 al 8 novembre 2019.
Con questo appuntamento l’UNESCO ha voluto sottolineare lo stretto legame con i Paesi membri ed i diversi siti dei suoi Programmi (le Riserve della Biosfera, i Geoparchi e i siti del Patrimonio Mondiale) per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sui riconoscimenti UNESCO e sviluppare strategie ed azioni di adattamento, ma soprattutto per rendere i siti vettori di un messaggio di azione al cambiamento – come riferisce lo slogan “Changing Minds not the Climate”. L’obiettivo generale del Simposio è stato contribuire ad un Mediterraneo più resistente al clima, per comprendere come l’UNESCO attraverso tutti i suoi programmi possa lavorare per aumentare la loro resistenza e resilienza ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi.
Complessivamente il Simposio ha accolto 55 i partecipanti provenienti da tutto il Mediterraneo: 29 esperti ricercatori e rappresentanti dell’accademia e istituti di ricerca ed autorità locali e nazionali, 13 gestori provenienti da 11 siti e 12 giovani attivisti e youth leader dei diversi programmi dell’UNESCO; tutti esponenti dedicati alle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici o al loro studio. Questi delegati scelti hanno partecipato per scambiare idee ed esplorare come l’UNESCO possa, attraverso i suoi programmi e siti, dare un forte contributo alla resilienza climatica del Mediterraneo.