I Caprili dell’Elba sono una delle testimonianze dell’equilibrio tra uomo e natura nella Riserva di Biosfera Isole di Toscana. Nell’isola la pastorizia è sempre stata una delle attività principali.
Di Kelly Fontana Ravaz
L’allevamento di animali nell’Isola d’Elba, in particolare di pecore e capre, vanta una lunga tradizione. Gli allevatori locali sono stati capaci di adattare al meglio tecniche e metodi alle condizioni ambientali del territorio che, tramandati poi di generazione in generazione, rendono ancora oggi questa professione parte significativa della vita elbana. A raccontarci di quest’antica attività sono presenti sul territorio, in gran parte sul massiccio del Monte Capanne, i Caprili, detti anche Chiusi.
I Caprili dell’Elba: un patrimonio da tutelare e valorizzare
Costruiti interamente in muratura a secco e talvolta addossati a massi naturali, i Caprili sono costituiti da un recinto chiuso di forma circolare, utilizzato dai pastori come ricovero per le greggi, e dal grottino – chiamato anche domolito pastorale – un luogo adibito alla produzione e alla lavorazione delle ricotte e dei formaggi semplici, ma anche riparo sicuro contro le intemperie. Il grottino, anch’esso di forma circolare, è coperto da una falsa volta realizzata con giri di pietre progressivamente aggettanti verso l’interno. Impermeabile all’acqua ma sufficientemente areato per consentire l’accensione del fuoco, il grottino veniva solitamente costruito con porta e finestra orientate in maniera da riparare dai venti predominanti della zona. All’Elba, isola dell’Arcipelago Toscano, sono presenti oggi ancora numerosi Caprili in buono stato di conservazione.
Il sentiero “Le antiche vie dei pastori”
Il trekking è tra le prime attività da non perdere all’Elba, una delle sette isole Riserva di Biosfera del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Sono numerosissimi, infatti, i sentieri che si affacciano tra mare e cielo, immersi nella natura più incontaminata, che ci consentono di scoprire la vera essenza di questo luogo magico. Nel versante sud-occidentale sono presenti diverse escursioni da percorrere a piedi alla scoperta dei Caprili. “Le antiche vie dei pastori” è il nome del sentiero, che, combinando itinerari differenti, attraversa il crinale della montagna nel quale possono essere visitati fino a undici Caprili tra i più conosciuti e ben conservati:
- il Caprile di Chiusa Borsella
- il Caprile di Pernocco
- il Chiuso dei Bovi
- il Caprile di Pietra Murata
- il Caprile di Tozza al Protano
- il Caprile delle Macinelle
- il Caprile del Collaccio Basso
- il Caprile del Collaccio Alto
- il Grottino della Guata
- il Caprile di Tozz’i Carletto
- il Caprile dei Tre Cerri.
Il sentiero “Le vie del granito”
Uscendo dal sentiero, per una piccola deviazione si può imboccare un altro percorso chiamato “Le vie del granito” qui si può visitare la bellezza del Caprile noto come la Capanna di Marco. Quest’architettura rurale conserva anni di tradizione e di duro lavoro a contatto diretto con la natura e la pastorizia, anche se oggi è profondamente cambiata grazie alle innovazioni tecnologiche, è ancora oggi attività importante per gli abitanti dell’arcipelago toscano.
Potete rimanere aggiornati su tutte le iniziative organizzate dalla Riserva di Biosfera Isole di Toscana iscrivendovi alla NEWSLETTER sul sito ufficiale e seguendo i nostri canali social Facebook, Instagram e YouTube.