Giannutri è la più meridionale della Riserva della Biosfera Isole di Toscana, un luogo magico e incontaminato in cui la natura è la vera protagonista. Un’ isola che “Si ama o si odia” come in molti dicono, conosciuta per i suoi bellissimi fondali e l’acqua cristallina, è famosa anche per le antiche rovine di epoca romana. Un’ isola che di storia ne ha tanta e, anche se non senza fatica, ha mantenuto il fascino di un tempo custodendo con cura gran parte dei suoi gioielli; uno dei più preziosi è sicuramente la Villa Domizia.
La villa della famiglia dei Domizi Enobarbi: una delle più belle ville di epoca romana
La villa romana si trova a Cala Maestra e fu costruita nel I secolo d.C. dall’importante famiglia dei Domizi Enobarbi di cui faceva parte Gneo Domizio, marito di Agrippina e padre dell’imperatore Nerone.
Villa Domizia, chiamata così dal cognome dei proprietari, rappresentò una vera e propria sfida per la famiglia in quanto l’isola era priva di acqua potabile, aveva un terreno difficile e non vi erano materie prime. Edificata in una posizione privilegiata, era il luogo perfetto dove la famiglia poteva riposare dalle fatiche del commercio e in poco tempo divenne simbolo della loro ricchezza e potenza. L’aver costruito una simile struttura in un’isola piuttosto difficile, è un elemento che la rende unica e allo stesso tempo anche una delle più belle ville costruite in età romana. La villa è ben nascosta se si guarda l’isola dal mare, si può intravedere solo qualche elemento e la si scopre piano piano addentrandosi all’interno, come un gioiello che non deve esser visto da tutti ma solo da chi veramente merita. Villa Domizia non disturba quindi l’occhio dell’osservatore ma, al contrario, genera un senso di armonia perché è costruita sfruttando in modo intelligente la morfologia dell’isola senza rovinarne la sua natura.
Recenti scavi e studi hanno permesso di ricostruire un’immagine abbastanza chiara di come probabilmente era disposta la villa: di dimensioni piuttosto ampie, si contraddistingueva per la bellissima vista dalla terrazza affacciata sul mare verso il Giglio e l’Argentario e vi si poteva accedere dalla scogliera attraverso scale oggi non più visibili. Le stanze private (che erano anche riscaldate) e le stanze degli ospiti si trovavano in una posizione privilegiata rialzata e erano raggiungibili tramite un’elegante scalinata di marmo; la parte inferiore era invece destinata al perìstilio contraddistinto dalle colonne che ancora oggi sono un elemento affascinante della struttura. Dietro al complesso abitativo si trovavano le stanze degli schiavi e quelle usate per tenere in fresco il cibo. Parte importante della struttura erano sicuramente le terme composte probabilmente dal calidarium e forse anche dal tepidarium. Il tutto era arricchito da mosaici bianchi e neri che rendevano la struttura ancor più elegante.
Villa Domizia fu proprietà della potente famiglia dei Domizi Enobarbi fino al III secolo quando, per motivi ancora sconosciuti, abbandonarono l’isola.
Come visitare la villa romana
Da allora Giannutri e nello specifico la villa romana furono di grande interesse per molti archeologi, i primi lavori della villa furono realizzati dall’archeologa Bice Vaccarino tra il 1928 e il 1932 e il suo lavoro è stato fondamentale per le successive operazioni di restauro che hanno inizio intorno al 1989. Negli ultimi anni villa Domizia è stata chiusa al pubblico per ulteriori lavori di restauro ed oggi, per preservarla al meglio, è visitabile solo su prenotazione e accompagnati da guide turistiche.
La magia di Villa Domizia
Villa Domizia è il punto centrale dell’isola da cui poi si diramano pezzi di storia: capitelli romani, scalinate, resti del vecchio porto sono tutti elementi connessi e che permettono di avere questa idea di continuità quando si passeggia nei sentieri. E’ una villa estremamente elegante e dal fascino unico che, nonostante il passare del tempo, permette ancora bene di immedesimarsi negli anni in cui fu costruita.
Quando ancora era possibile visitare la villa romana al tramonto, si poteva ammirare la luce che rifletteva nel capitelli facendoli diventare di color rosso/arancione e piano piano si poteva vedere vicino all’isola del Giglio il sole scomparire all’orizzonte, quasi come se si nascondesse sott’acqua. Il silenzio interrotto solo dai gabbiani e dal rumore del mare, creava un’atmosfera unica, difficile da ritrovare altrove.
Come tutta l’isola, anche la villa romana deve esser capita per esser veramente apprezzata. Bisogna varcare il cancello consapevoli di ciò che ci si può aspettare davanti e bisogna esser curiosi di scoprirne la storia. Se si adotta questo atteggiamento si riesce bene ad immaginare la meraviglia che poteva essere al tempo e, di pari passo, si riesce ad apprezzarne il valore che continua ad avere oggi.
Per rimanere aggiornati su tutte le iniziative organizzate dalla Riserva di Biosfera Isole di Toscana iscrivetevi subito alla NEWSLETTER sul sito ufficiale e seguite i nostri canali social Facebook, Instagram e YouTube.